Mandrolisai: una parola che può non evocare molto ai più, ma che per i sardi è praticamente sinonimo di vino.

In questa regione nel cuore della Sardegna (descritta da secoli come ‘L’Isola dei Vini”) le vigne crescono in alta collina, con dislivelli da fare invidia ai cugini d’oltralpe, ma con in più l’influenza del mare e delle vicine catene montuose. Il posto ideale per far nascere vini complessi ed equilibrati, dalla spiccata personalità e grande potenziale di invecchiamento.

L’azienda Cantine Carboni ha saputo ottimamente interpretare e combinare questi fattori, vitigni autoctoni (principalmente Cannonau, Bovale Sardo – qui conosciuto come Muristellu – e Nasco) sparsi su piccoli appezzamenti per non alterare il loro equilibrio, metodi tradizionali di produzione, struttura familiare, storia ultratrennale, tutto perfetto per produrre vini di alta qualità e marcata tipicità.

È difficile dopo aver assaggiato un vino delle Cantine Carboni paragonarlo o associarlo a qualche altro prodotto. Non ce ne vogliano i nostri amici enosnob, ma questa volta non potranno pronunciare le parole “ mi ricorda tanto….”, no, l’unico filo conduttore che rende questi vini riconoscibili è quello che li lega alla filosofia produttiva di Cantine Carboni, i cui tratti distintivi si riconoscono in ogni suo singolo bicchiere.

Non a caso sono vini che stanno facendo man bassa di premi e citazioni, da Bibenda la Gambero Rosso e così via.

Potevano mancare nel catalogo delle chicche di Vinopoly?

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