La notizia di gennaio 2021 annunciava il ritorno di 12 bottiglie di vino e 320 viti sulla terra dopo un periodo in orbita sulla ISS – Stazione Spaziale Internazionale. Tuttavia non vi erano maggiori informazioni sul vino, si sapeva appena che proveniva da Bordeaux.

Ora la Space Cargo, startup lussemburghese responsabile dell’impresa, ha finalmente rivelato l’identità delle 12 bottiglie: si tratta nientepopodimeno che di Petrus, annata 2000.

Secondo l’azienda la scelta è stata dettata da criteri enologici, laddove si optava per un vino di buona struttura realizzato da un unico vitigno, in questo caso il Merlot.

I Petrus “spaziali”, una volta tornati sul nostro pianeta,  sono poi stati comparati a vini identici dello stesso celebre Chateau e stessa annata rimasti a terra in una degustazione alla cieca, guidata dal professor Philippe Darriet dell’Istituto del Vino dell’Università di Bordeaux. Ebbene nonostante i 14 mesi di permanenza in orbita, il vino “spaziale” ha ricevuto comunque ottime valutazioni sensoriali, considerato da alcuni specialisti addirittura più evoluto e piacevole di quello “terrestre”. Ad ogni modo la conclusione finale è che le modificazioni sono state minime e variabili secondo la sensibilitá di ogni degustatore, ma che ad unanimità i due campioni proposti sono stati considerati come grandi vini.

I vini saranno ora sottoposti ad un’analisi chimica che, secondo i ricercatori, servirà da base per un articolo di prossima pubblicazione. Una parte importante dello studio è stato quella di sapere come si sarebbero comportate le viti di fronte allo stress estremo della microgravità, che potrebbe addirittura causare mutazioni genetiche. Questa parte della ricerca è ancora in corso e può fornire risposte su come i produttori qui sulla Terra possono affrontare i cambiamenti climatici. Secondo il CEO di Space Cargo, Nicolas Gaume, le piante subiranno un sequenziamento completo del genoma, che porterà una visione chiara dei cambiamenti nel DNA delle viti durante la loro permanenza presso la Stazione Spaziale.

Se siete curiosi di provare il vino più buono “della galassia” niente paura: Christie’s batterà all’asta un kit contenente due bottiglie (la spaziale e la terrestre), un decanter, due bicchieri e un cavatappi ricavato da un frammento di meteorite. Il tutto in un prezioso cofanetto in legno che richiama il sistema solare ed ispirato a Star Trek costato 900 ore di lavoro agli Ateliers Victor di Parigi. Il prezzo? Beh, lo Chateau Petrus già ha di per sè dei prezzi letteralmente “astronomici”, per cui in questo contesto si stima che il desiderato cofanetto dovrebbe arrivare intorno al milione di dollari.

Visto che non è proprio alla portata di tutti, allora che ne dite di tornare con i piedi per terra (o, meglio: sulla Terra) e perché no, concederci un buon Bordeaux, ma con prezzi decisamente più umani?

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