1975: due giovani, due ettari poche risorse, qualche idea molto coraggio, un sogno.
Pionieri della viticoltura eroica: il sogno era produrre vino di gran pregio dai vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, precisamente sulla collina di Faedo, collina che a detta di molti possedeva una ridotta vocazione vitata. Arrivando un giorno ad un vino dove la chimica non è ammessa, dove tutto deve seguire un filo logico verso la purezza, la purezza assoluta
Il Vino
“Guardate lo zero e non vedrete niente, guardate attraverso lo zero e vedrete il mondo” – Robert Kaplan
Da terreni abbandonati negli anni 50/60 è nato il Progetto Zero. Progetto dove barbatelle di viti interspecifiche ne sono le protagoniste. Barbatelle nate a Freiburg (Germania) per incrocio (impollinazione) tra Vitis Silvestre (Labrusca – Amurensis) e Vitis Vinifera (Europea). Il carattere distintivo di queste varietà è la notevole resistenza alle malattie fungine: peronospora e oidio portata dal sangue “silvestre” e la piacevolezza olfattiva, gustativa dovuta alla prevalenza delle varietà Europee all’interno dell’incrocio.
Il risultato di ottant’anni di lavoro di ricerca (Francia-Russia-Germania) e trentanove vendemmie in cantina a Faedo per arrivare alla purezza…il frutto della vite trasformato in vino, senza alcuna aggiunta esogena
Zero Infinito: zero insetticidi, zero deriva, zero chiarificanti, zero funghicidi, zero lieviti commerciali liofilizzati, zero trattamenti chimici, zero solforosa, zero filtrazioni, zero antiossidanti, zero impatto chimico.
Provenienza: Italia, Trentino Alto-Adige
Vitigno: varietà resistenti alle malattie fungine della vite
Annata: 2020
Alcol: 12%
Formato: 0,75 l
Affinamento: in bottiglia
Abbinamenti*: Ottimo aperitivo. Si abbina bene ad antipasti a base di salumi, primi piatti di riso o pasta. Ottimo con il cotechino e il bollito
*Suggeriamo di farlo decantare in caraffa, o, in alternativa, di agitarlo prima del servizio.