La Cantina di Terlano (Kellerei Terlan, in tedesco), è una azienda storica dell’Alto Adige, divenuta celebre per l’incredibile longevità dei suoi vini, soprattutto i bianchi , che con la loro pienezza che si conserva anche dopo decenni d’invecchiamento, fanno gioire di stupore gli appassionati di tutto il mondo.
I presupposti che garantiscono questa longevità sono l’elevato tenore minerale dei terreni, viti vecchie che hanno raggiunto un equilibrio di crescita ottimale, vigneti molto curati con bassa resa per ceppo, e il principio di incantinare solo uve sane e perfettamente mature.
La tradizione della Cantina di Terlano è imperniata sulla vinificazione storica in botti di legno, ma un altro fattore determinante è il metodo “sur lie”, in cui i vini maturano – spesso per anni – sui lieviti fini, prima di passare alla bottiglia dove – senza fretta – possono finire di crescere. Grazie a questa maturazione lenta, i vini acquistano più carattere e complessità.
Note di degustazione
Sul versante meridionale del Monzoccolo, nel territorio DOC di Terlano, sono situati dei vigneti soleggiati e ripidi dove, ad un altitudine tra i 450 e 950 metri s.l.m., viene coltivato un pinot bianco emozionante. Questo vino sostanzioso e oltremodo complesso colpisce in modo particolare con la sua mineralità, la sua notevole capacità di sviluppo e sottolinea così la potenzialità di questa varietà.
È un bouquet assai variegato e ricco di sfaccettature quello che si coglie in questo vino, con note fruttate mature di melone, pesca bianca, pera o mela delizia, ma anche con aromi di gelatina di cotogne e frutta essiccata, pera, arancia e ananas, cui si affiancano sentori di grafite e un tocco di gelsomino tendente al minerale. La combinazione tra le componenti gustative fruttate, aromatiche e salate si ripropone anche al palato, dove le caratteristiche morbide e cremose emergono più vigorose, fino a far percepire un retrogusto molto aromatico, persistente e spiccatamente minerale.
Abbinamenti
È ideale in combinazione con zuppa di pesce piccante, pepata di cozze o spaghetti allo scoglio, ma è anche interessante abbinarlo a cozze gratinate, seppie alla griglia o salmerino, e si sposa bene anche coi carciofi alla romana – di solito difficili da abbinare – col pecorino maturo, o parmigiano stagionato con mostarda o Téte de Moine.