Terre del Principe rappresenta un importante capitolo nella storia della viticoltura campana. Infatti il suo fondatore, Peppe Mancini, alla fine degli anni ’80, ha riscoperto tre antichi vitigni casertani, Pallagrello bianco, Pallagrello nero e Casavecchia, uve abbandonate dopo i fasti borbonici. Gli studi di Luigi Moio, docente di Enologia all’Università di Napoli, in accordo con la Regione Campania, hanno permesso a queste varietà di rientrare nel Catalogo nazionale e poi nell’Igt Terre del Volturno, arricchendo la Campania di vini dalla forte identità. Da allora ad oggi Moio, con amicizia e passione, continua ad accompagnare in questa sfida Peppe Mancini e la moglie Manuela Piancastelli. Entrambi provenienti da altre vite (avvocato lui, giornalista lei), si sono completamente dedicati alla loro piccola e preziosa azienda, in conduzione biologica, con 9 ettari di proprietà fra Castel Campagnano e Castel di Sasso.
Qui ci sono anche piccoli appezzamenti prefillosserici, salvatisi grazie ai particolari suoli ricchi di sabbia, argilla e materiale vulcanico (Arenarie di Caiazzo).
Negli ultimi anni Peppe e Manuela hanno diminuito la produzione, ora sulle 20-25mila bottiglie, operando scelte difficili come di imbottigliare solo annate di qualità assoluta.
Il vino
La località Sèrole, a Ruviano, compare nelle antiche mappe della zona. Caratterizzata da un imponente e bellissimo rudere di un’antica masseria, a Sèrole esiste ancora oggi un’aia ad uso comune, risalente al 1829, la cosidetta “Aria Nova”, dove d’inverno i contadini si riunivano per trasformare i prodotti della terra, nelle sere d’estate per ballare e cantare.
Provenienza: Italia, Campania, Volturno
Denominazione: Terre del Volturno IGT
Vitigno: Pallagrello Bianco 100%
Annata: 2018
Alcol: 13,5%
Formato: 0,75 L
Affinamento: 3 mesi in acciaio sulle fecce fini + 6 mesi in bottiglia
Abbinamenti: piatti di carni bianche, pesce, risotti, formaggi di media stagionatura
Premi/Punteggi: 92/100 Veronelli, 2/3 Gambero Rosso, 4/5 Bibenda, 89/100 Robert Parker [2017]