La storia della cantina Cappellano inizia 1 secolo e mezzo fa, con il notaio Filippo Cappellano, ricco possidente con la passione per il vino, che a 48 anni fondò l’azienda, accorpando nella proprietà ben 150 giornate piemontesi (che corrispondono a circa 60 ettari) di terreno coltivabile. Oggi, il suo pronipote conduce con la stessa passione l’azienda che è divenuta sinonimo stesso di Barolo Chinato, vino “inventato”, dall’azienda, per il quale si è sempre distinta attraverso la sua lunga storia.
Il vino
Era era sul finire dell’800 quando Giuseppe Cappellano, farmacista di Serralunga d’Alba con bottega a Torino, mise a punto la ricetta originale del Barolo Chinato, proponendo come “lenimento medicamentoso e antimalarico” quello che presto sarebbe diventato uno dei classici dell’enologia italiana. Parliamo di ricetta e non di formula perché questo grande vino aromatico da meditazione è figlio di una sapienza artigianale, tramandata dalla famiglia di generazione in generazione, che ha molto a che vedere con la conoscenza della terra e con la cultura contadina. Il procedimento per la sua preparazione è noto – al Barolo già invecchiato si aggiungono estratto di china calissaia miscelata con altre erbe aromatiche, zucchero e alcool – mentre l’elenco delle spezie utilizzate per l’aromatizzazione resta segreto. L’equilibrio dei contrasti, la complessità gusto–olfattiva e una persistenza interminabile fanno il fascino di un vino seducente come pochi altri. Un classico da avere sempre in casa, e un regalo di classe.
*In elegante astuccio, perfetto come confezione regalo
Abbinamenti
Oltre che vino da meditazione, è interessante e sorprendente il suo abbinamento con dolci a base di cioccolato fondente.